Jeweler saws with small saw at a gold ring in an authentic jewellery workshop

Sopravvivere

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C’erano una volta tante cose preziose che noi oggi non sappiamo come utilizzare. Collane lunghe e leggere, orecchini con minuscole pietrine tagliate in modo approssimativo, cammei con profili di dame acconciate o magari il ritratto della trisnonna, oggetti da carrozza e non da autobus, tanto fragili ai nostri occhi.

Eppure, poche generazioni ci dividono da coloro che indossarono per primi questi gioielli, alcuni di essi ci appaiono come venuti da un altro mondo, per questo esitiamo ad indossarli.

Li prendiamo in mano e scopriamo che qui manca una pietra, là l’oro si è rotto e li riponiamo nel cassetto fino chissà a quando.

Ma i gioielli sono fatti per essere portati e farli vivere con noi, togliamoli quindi dalla scatola di latta e dalla bambagia nella quale li conserviamo e cerchiamo il modo migliore per restaurarli e riutilizzarli.

Innanzitutto, quando un gioiello può definirsi antico, e quando invece è semplicemente vecchio?

In linea di massima diventa antico il gioiello che abbia almeno cento anni, ma è una distinzione approssimativa, perché raramente si conosce la sua data di nascita. Una spilla realizzata trenta o quarant’anni fa è solo vecchia, antico è invece il bracciale liberty o l’anello risalente al primo dopoguerra.

Quindi la prima domanda che ci si pone davanti ad uno di questi gioielli è: “conviene conservarlo così com’è, con qualche restauro, oppure smontarlo per creare qualcosa di nuovo?”.

La risposta è che non bisogna mai aver fretta di “rimodernare” a modo nostro. Il pregio di un gioiello è anche nel suo stile, che riflette il gusto del tempo in cui è stato realizzato: accorgimenti tecnici, senso delle proporzioni e colori che qualsiasi tentativo di riproduzione successiva non rende mai giustizia agli originali.

Ma tornando a noi, se il gioiello è armonioso e piacevole all’occhio non c’è motivo di modificarlo. Eventualmente l’aggiunta di perle, pietre mancanti e una buona pulitura sono sufficienti a ridare fedelmente vita allo stile del vostro vecchio gioiello. Il fatto che abbia una lavorazione non più in uso è un pregio, non un difetto. Vale sempre quindi la pena spendere qualcosa per riportarli alla luce e fare invidia a qualsiasi antiquario!

Diverso è il discorso quando si tratta di gioielli piccoli e poco elaborati: spille dalla forma poco espressiva, orecchini spaiati, fermagli… qui bisogna intervenire con modifiche e aggiunte per renderli portabili. Ad esempio le catenine sottili e ben lavorate, usate ai tempi dalle signore per l’occhialino sono adatte a farne dei braccialetti, formati da uno o più fili, accompagnati magari da qualche pietra. Tenendo sempre a mente che l’aggiunta o la trasformazione, se non sono fatte con materiali adatti e maestria, si notano facilmente. Ci vuole quindi una mano leggera ed esperta.

Ci sono tantissimi modi per ridare vita ai gioielli, ed affidandosi a sapienti consigli si troverà il giusto compromesso per sfoggiali di nuovo.

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