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Il cammeo

Un tempo, per complimentarsi con una fanciulla, si usava dire che avesse un profilo da cammeo. Questi, infatti, ritraevano testine femminili dai lineamenti gentili contornati da riccioli acconciati, impreziositi da diamanti, perline e pietre preziose.

Oggi questa espressione non viene più usata, ma varrebbe invece la pena non abbandonare questi meravigliosi oggetti nel cassetto, che adornerebbero alla perfezione anche un tailleur sportivo.

‘Cammeo’ è l’oggetto finito, ma sta ad indicare anche la lavorazione, che ancora oggi viene effettuata artigianalmente. I più conosciuti vengono creati dalla conchiglia, dal corallo o dall’agata. Tre materiali dalla struttura a strati di diversa colorazione.

Il principio di lavorazione consiste nel ricavare la figura dallo strato superiore, togliendo il materiale intorno, fino a mettere a nudo lo strato inferiore più scuro, in questo modo la figura risulterà in rilievo.

Esistono diversi tipi di colorazioni: i più frequenti sono il cammeo rosa, la corniola, la qualità sardonica, che presenta zone grigio-nere, fino ad arrivare all’azzurro, ricavato dalla lavorazione del calcedonio.

Il pregio di un cammeo è dato, oltre al grado di espressione artistica, anche da fattori quali lo spessore della lavorazione, l’assenza di porosità e la compattezza.

Montati su oro o argento, possono servire come fermagli per una collana, su un bracciale a più fili starà benissimo l’ovale del cammeo nella sua cornice. Riscoperto e tornato in voga è l’anello con il cammeo, portato anche al mignolo.

Sono gioielli insoliti, che ci riportano il profumo dei tempi lontani, e il ricordo delle meravigliose donne che se ne adornavano.

Alcuni dei più famosi cammei sono stati prodotti nel periodo imperiale romano. Durante il Rinascimento, vari artisti italiani si distinsero in questo settore; anche nei secoli successivi la penisola si mantenne in testa nell’arte del cammeo.

Curiosità

<<Gli odierni lettori di massime traggono da queste un diletto relativamente insignificante, anzi poco più di un gradevole sapore in bocca, cosicché fanno come le persone comuni che si trovano a esaminare dei cammei: esse lodano perché non possono amare e sono subito pronte ad ammirare, ma ancor più pronte a scappar via.>>
Tratto da Umano troppo umano, Friedrich Nietzsche, 1878

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