Anche la casa ha i suoi “gioielli”: parola che deriva da gioia, oggetti che donano gioia adornando gli ambienti in cui viviamo.
Oggetti fatti con gli stessi materiali utilizzati per creare i monili che indossiamo.
Ciò che conta sono la finezza della lavorazione, lo stile ed eventualmente l’antichità.
Potremmo suddividere gli oggetti preziosi per la casa in pezzi da collezione e pezzi di uso quotidiano.
I primi vengono acquistati come investimento di capitale, ma al tempo stesso per soddisfare un gusto estetico e contemplare qualcosa di bello. La persona sensibile che si avventura in questo mondo difficilmente resisterà alla bellezza di una statuina orientale, ad un soprammobile in pietra dura o agli argenti antichi cesellati a mano.
Diversa è la scelta per gli oggetti ad uso comune: minori esigenze e una linea gradevole.
Oggetti superflui, che rendono una casa accogliente e ricca di personalità di chi la abita. I sociologi usano la definizione di “status symbol”, cioè uno dei simboli della posizione raggiunta nella società: nuovo nome e realtà antica.
È sempre stato così, le case belle hanno sempre contribuito al prestigio sociale di chi le abita, arricchite ed ingentilite da oggetti preziosi, esposti all’ammirazione altrui.
Non è strettamente necessario che questi pezzi antichi si accostino come stile fra loro, e, come tutti gli oggetti per la casa, le cose belle e preziose hanno bisogno di amore per rivivere con noi.
Se sono antichi giungono a noi dopo essere stati in altre case, rallegrato altre tavole, e con noi passeranno solo una piccola parte della loro esistenza. Poco per volta si scopre l’amore per le vecchie cose che rivivono. È un’esperienza unica trovare una teiera che piace e ridarle vita nella propria credenza, proprio lì, vicino alle tazze di porcellana, è come riparare a un’ingiustizia.
L’idea della collezione nasce in molti, ma pochi riescono a portarla a termine. Eppure, dà un filo conduttore alla ricerca, chi entra in un antiquario con l’intenzione di trovare un oggetto preciso, ne resterà incantato: scatoline d’argento, servizi inglesi settecenteschi, statuine di giada, vasi decorati. L’“agent di tass”, cucchiaino in gergo milanese, in argento lungo e sottile utilizzato per recuperare il midollo all’interno degli ossibuchi, ed arrivare proprio fino all’osso!
I begli oggetti del passato, essendo fragili richiedono particolare attenzione, ma sono stati creati per essere usati, oltre che guardati. La loro forza decorativa è tanta, danno subito al nostro ambiente un tocco gentile e raffinato.