Dopo il diamante, per importanza, troviamo il corindone, un ossido di alluminio che si presenta sotto forma di cristalli di vario colore: azzurro chiaro, blu, giallo, rosso e viola.
Le varietà più importanti sono quelle rosse e blu conosciute più comunemente con il nome di rubini e zaffiri. Pietre tanto diverse in apparenza ma effettivamente sorelle gemelle. La differenza del colore viene data dalla presenza di diverse sostanze.
Il rubino quando è puro raggiunge valori altissimi, ma quasi sempre presenta impurità e inclusioni.
La gamma dei colori è molto estesa, dal rosa-violaceo al rosso cupo: il migliore è considerato rosso sangue, tipico dei rubini della Birmania.
Molto diffuso anche il rubino di Ceylon, isola da sabbie alluvionali ricche di gemme. Si narrava di un rubino lungo una spanna, senza difetti e luminoso come il sole.
In Birmania e in India sono considerati pietre sacre, mentre in oriente talismani molto efficaci, messi in relazione alla vitalità del corpo umano. Oltre al fuoco e al sangue il rubino fa pensare all’amore, pietra significativa come pegno amoroso.
Gli esemplari di zaffiro puri e di discreta dimensione sono rari, ma non come il rubino. I migliori provengono dal Cachemire, con maggiore produzione in Birmania, Siam e Ceylon.
I più ammalianti sono di un blu profondo e intenso, di questi se ne trovano soprattutto in Australia.
Uno dei più grandi zaffiri si trova al Museo dei Minerali di Parigi: 132 carati, ed è chiamato “lo zaffiro del venditore di cucchiai di legno”, occupazione dell’uomo che lo trovò nel Bengala. Diversi appartengono alla corona inglese.
Anche allo zaffiro sono legate molte leggende, si dice che conservi il suo colore intenso solo se indossato da una persona fedele in amore, altrimenti impallidisce. Gli si si attribuiva il potere di proteggere la vista, e per molti popoli è considerata una pietra sacra. Nel tredicesimo secolo, papa Innocenzo III, prescriveva che gli anelli dovessero essere d’oro puro con zaffiri.
Lo zaffiro deve avere profondità ma non apparire nero, tuttavia piccole fessure interne, chiamate nuvolette sono praticamente inevitabili.
Esistono varietà molto rare di zaffiri e rubini stellati. A causa di inclusioni si crea un gioco di luce che ricorda una stella.
Pur essendo pietre molto dure si scheggiano facilmente, vanno quindi conservati con cura, riponendoli da soli in scomparti foderati in velluto.